martedì 2 febbraio 2010

IL SEGNABOLARIO

Sapete cos’è il SEGNABOLARIO? Ve lo spiego qui.
Quando andiamo all’estero, oppure incontriamo persone di altre nazionalità, soprattutto extraeuropee, per ragioni di lavoro o turismo, che siano del tutto sconosciute o conosciute, noi italiani spesso salutiamo seguendo la nostra modalità gestuale pensando sia universalmente apprezzata.
Invece no! Dovremmo stare attenti perché anziché apprezzati potremmo ingenerare fraintendimenti e creare equivoci inconsapevolmente dai quali è poi difficile districarsi e uscirne senza danno.
Paese che vai… gesti che trovi. Districarsi nella giungla dei segni proibiti non è facile per noi. Quindi il SEGNABOLARIO è una sorta di guida sul significato che hanno in vari Paesi e per alcune culture, tutta una serie di segni che spesso usiamo nella nostra comunicazione non verbale.
Yaooh! ha raccolto una serie di suggerimenti utili per evitare brutte figure in giro per il mondo che è opportuno conoscere e tenere sempre a portata di mano. Almeno quando si va all’estero e per chi è sovente a contatto, per lavoro o svago, con persone di altre culture e Paesi.
Alcuni esempi di come alcuni gesti possano avere significati diversi e a volte perfino offensivi una volta varcati i confini nazionali.

I Saluti
“In Cina si evita accuratamente di toccarsi, il saluto ‘all’italiana’ ad esempio, stretta di mano e bacio sulle guance, è ritenuto inconcepibile: per salutarsi qui si usano solo inchini e sorrisi. Stessa cosa in Giappone dove di solito ci si saluta con un inchino.
In Medio Oriente, specialmente nei paesi musulmani, si evita il contatto fisico con le persone di sesso opposto ma le donne possono abbracciarsi o baciarsi tra di loro, così come gli uomini, per salutarsi.

In Tailandia e a Bali è considerato invece taboo toccare la testa delle persone: per i buddisti la testa è considerata una parte sacra del corpo e toccarla è considerato quindi un insulto.
Gesti più comuni
Il classico gesto del pollice in alto, che da noi viene tranquillamente usato per approvare qualcosa o per fare l’autostop, pare sia un insulto in Iran, Iraq, Nigeria, Filippine e Tailandia. Quì infatti ha lo stesso significato del nostro celebre ‘gesto dell’ombrello’.
Stessa cosa per il segno ‘ok’ che viene considerato un insulto in Turchia, Venezuela e molti paesi dell’America Latina.

Occhio alla sfumature
In Brasile l'ok ha lo stesso significato che ha da noi ma si trasforma in insulto se si rivolge il palmo della mano verso di sé. Nella maggioranza dei paesi anglofoni accade una cosa simile: nel Regno Unito, in Irlanda, Australia e Nuova Zelanda, fate attenzione a dove rivolgete il palmo della mano quando fate il gesto della vittoria: se il dorso della mano infatti è rivolto verso il vostro ‘interlocutore’ il significato da ‘vittoria’ cambia in ‘vai a quel paese’.
Indicare con l’indice una persona è considerato un gesto maleducato in Asia, di solito si fa usando l’intera mano sia in Cina che in Giappone. Allo stesso modo il gesto che facciamo con l’indice per chiamare una persona, è considerato osceno in Giappone. In Vietnam è usato per chiamare gli animali o le persone ‘inferiori’.
La mano alzata con il palmo rivolto verso l’interlocutore che usiamo per dire ‘basta’ o ‘aspetta’, in Grecia è il gesto di insulto più tradizionale, il ‘moutza'. Anche in Pakistan è considerato un insulto mentre nel Golfo Persico, l’insulto c’è se vengono mostrarti entrambi i palmi delle mani dopo averli ‘battuti’ tra di loro.
Nei paesi musulmani fate attenzione a come vi sedete: qui infatti è considerato offensivo mostrare la suola delle scarpe o la pianta dei piedi agli altri.


C’è chi ha messo a punto una tabella comparativa molto utile
sul significato differente delle varie gestualità.
Vi suggerisco di stamparla e tenerla dentro il Passaporto.

TABELLA COMPARATIVA DEL SIGNIFICATO DEI GESTI
Clikka qui’!

Nessun commento:

Posta un commento